RACCONTI LUNGHI: Tacco 12 da Aldebaran (Prima Puntata)


“Quindi dobbiamo intervenire?”
L' assistente lo guardava con aria molto preoccupata, lo schermo animato dalle forme dell'ultimo artista di grido, che a dire il vero era piuttosto bravo, rimandava forme e colori di grande bellezza e per il suo popolo la bellezza era un valore primario.
Non si ricordava il nome però, ma in questo momento aveva ben altro per la testa, la situazione era piuttosto grave, un' intervento diretto in questa fase era davvero un fatto eccezionale.
“Non ci sono alternative, questi da soli non capiscono, non possiamo fare altro, è arrivato l'ok definitivo dal consiglio”?
“Eccolo Signore, lo proietto sullo schermo?”
“Non serve”.
“Sono preoccupato Signore è una cosa mai accaduta”
“Per questo hanno mandato me, Cassio, quello delle missioni impossibili...”
“In effetti le sue soluzioni sono sempre piuttosto ardite..”
“Di pure ai limiti della legalità o direttamente folli, ma funzionano,  per questo mi danno solo i casi peggiori e mi perdonano i miei metodi creativi..”
“In effetti lei ha diversi nemici nel consiglio..”
“Lo so e se sbaglio questa, dovrò tornare ai miei studi di antropologia, non che la cosa mi dispiaccia, a dire il vero..”
Ed era vero, la sua casa sul giardino Roxberg,  gli studi, le cene, la vita serena e brillante della capitale. Invece era qui su questa carretta decrepita, a seguire questa manica di nevrotici con tendenze autodistruttive patologiche, un caso più unico che raro..
Non capiva nemmeno lui perché aveva preso questo incarico.. e nemmeno gli altri a dire il vero o forse se doveva essere sincero, quella vita tra le stelle gli piaceva.. era un argomento che doveva affrontare seriamente col suo consigliere, che gli ricordava spesso che il suo equilibrio era sempre piuttosto instabile a volte pericolosamente vicino alla dissociazione, ma questa instabilità era la fonte del suo straordinario talento. Cazzate da consiglieri.
“Le armi dissuasive sono pronte Anton? Organizza il gruppo di rappresentanza, e mandami il mio abbellitore personale, il cretino insomma, non posso certo presentarmi in disordine a questo pianeta di deficienti..”
“Ahem..tutto pronto signore, attendiamo solo un suo ordine.”
“Si ricordi i campi protettivi, capace che questi ci sparino, quando gli spiegherò le nostre intenzioni..”
“Sarà fatto..”
Il piano era semplice, ma pericoloso e soprattutto violava tutte o quasi le regole di rispetto e moralità nel contatto con altre culture, ma qui era in pericolo un intero pianeta e la sua popolazione, e questo era un fatto che non poteva essere accettato dalla confederazione di Aldebaran. Il Consiglio lo aveva approvato con solo una decina di voti in più a favore. Naturalmente data la gravità e particolarità del caso aveva preteso carta bianca e nessuna ingerenza. Avevano accettato con la postilla che se qualcosa fosse andato storto, l'unico responsabile sarebbe stato lui, con somma gioia dei suoi detrattori, che già pregustavano il piacere di sbatterlo fuori dal Gruppo Gestione Galattico, anzi era certo che almeno tre o quattro dei voti a suo favore erano di consiglieri convinti del suo fallimento e che non vedevano l'ora di farlo fuori.

“Signore, suggerirei di scendere sopra il palazzo dell'ONU, è la rappresentanza di tutti i gruppi della terra..”
“Si, come no, conta come il due di picche, già è allucinante che un mondo con questo livello di tecnologia non si sia dotato di un governo centrale, ma hanno pure messo in piedi  questa totale presa per il culo dell'ONU, tanto ogni nazione fa quel che gli pare.. no il criterio sarà diverso, primo per spiazzarli un po' e in secondo luogo perché a me piace un altra città..”
“Non mi pare un criterio ragionevole Signore, ciò che le piace..”
“Anton.. non mi faccia innervosire, già e difficile così e poi non sia irrispettoso..”
“Mi scusi signore, quale città avrebbe scelto?”
“Roma, è così antica, così bella e poi si mangia che è uno spettacolo, anche se non è che il cibo terrestre mi faccia stare troppo bene..”
“In effetti l'ultima volta si è beccato un intossicazione piuttosto grave e si che l'avevo avvisata, il nostro metabolismo non è adattissimo al cibo terrestre, tranne alcune eccezioni, ma lei fa sempre di testa sua e poi mi scusi, ma la nazione in questione non brilla certo per organizzazione e importanza agli occhi delle altre..”
“Anton comincio a pensare che le permetto davvero troppe libertà con me..”
“Mi perdoni di nuovo Signore, ma lei sa che adoro essere al suo servizio e che se parlo così è solo nel suo interesse, devo dire che inoltre mi diverto molto, lei è sempre così originale.”
“Ah che leccata,  ma lo so Anton, non potevo trovare un 'assistente migliore.. per quanto riguarda l'importanza della nazione, è appunto per questo che ho scelto Roma, così le nazioni che si credono importanti subiranno subito un'umiliazione.. e poi la nostra nave spaziale posizionata sul.. come si chiama.. Colosseo farà un figurone!”
“Non mi pare il caso di irritare troppo le nazioni potenti.”
“Anton, non mi faccia ridere, i rischi li corrono solo loro, sa benissimo che potremmo spazzarli via in un secondo senza rovinare un filo d'erba e ritrovarci un pianeta ancora meraviglioso, nonostante le cazzate che sti coglioni han combinato.”
“SIGNORE!!”
“Dicevo per dire, adesso mi porti le scarpe, quelle da gran sera, e la tuta smanicata, quella antracite, che fa serio..”
Due secoli avevano osservato i terrestri, anno più, anno meno, lui era li più o meno da una cinquantina d' anni terrestri e questi niente, non capivano e lui si era veramente rotto, voleva tornare a casa e scrivere un bel romanzo e magari qualche saggio sulla cultura pazzesca  dei terrestri. Adesso che ci pensava anche uno sulle abitudini sessuali terrestri, che in alcuni casi erano davvero strepitose, come in altri davvero disgustose. Ma ora bisognava andare, uno sguardo allo specchio e pensò che per avere 175 anni li portava davvero divinamente...
Si girò sui tacchi e si avviò alla sala comando. Tutto era pronto.
In effetti, l’astronave così enorme, con quel colore azzurrino metallico cangiante e la sua enorme forma a disco faceva un effetto strepitoso sopra al Colosseo. Era proprio una gran bella nave, gli Aldebariani, ci mettevano gusto in tutto ciò che facevano. Molti sulla terra ricordavano il telefilm Visitor degli anni settanta e il suo rifacimento anni dopo, temendo la stessa sorte. Di fatto la paura serpeggiava, ma anche una grande speranza, molti credevano che il contatto con una civiltà extraterrestre avrebbe solo fatto bene alla Terra. Non si può dire che i terrestri non rimasero letteralmente scioccati, un conto erano film e telefilm, un conto era trovarsi sulla testa un mostro 10 volte più grande del Colosseo, totalmente sconosciuto. La mente vacillava di fronte all’idea che gli alieni esistessero veramente. Le autorità mondiali e Italiane di fatto erano impotenti, l’apparizione della nave, era stata così fulminea, che nessun radar, nemmeno quelli più sofisticati l’  aveva rilevata, in più  gli aerei militari non riuscivano ad avvicinarsi all’ area, come tentavano, una qualche forza li riportava dolcemente al punto di partenza e li faceva atterrare. Insomma le autorità erano impotenti. Le basi militari Americane sul suolo Italiano erano in allarme e in tutto il mondo molte dita erano pronte per schiacciare i pulsanti degli arsenali atomici. Ma dalla nave ancora nessun messaggio.
Roma, come nell’antichità era tornata ad essere il centro del mondo, i mass media erano impazziti, la città bloccata. Internet e la tv esplodevano di prediche, commenti, articoli, i social network si bloccavano continuamente per i troppi accessi. I supermercati venivano assaltati per fare scorte, qualcuno si rifugiava in luoghi isolati lontano dalle città. Naturalmente gruppi religiosi, e fanatici si stavano scatenando, si passava dal “Dio è venuto a giudicarci, pentitevi”; “l’apocalisse” a “l’avvento di Satana”. Bisognava ammettere che Cassio aveva un talento innato per questi colpi di teatro.
“Allora Anton, che mi dici, se la stanno facendo sotto, direi che ho fatto un ottimo lavoro, mi sono ispirato a due loro opere filmiche: Visitor e Ultimatum alla Terra, non c’è che dire ho un gran talento in queste cose.”
“Signore… ahem, qui sta scoppiando il panico..”
“Appunto.. vedrà che come mandiamo il messaggio ci ascoltano di sicuro, intanto cominciano a capire chi è il più forte…”
“Non è molto etico signore..”
“Si vabbè, con questi pazzi, si preoccupa dell’etica..”
“Signore la nostra I.A. GLEN, registra e farà rapporto e il consiglio li vedrà questi metodi così poco ortodossi..”
“Intanto portiamo a casa il risultato poi ci preoccuperemo del consiglio e della I.A. e poi Anton non faccia il gufo come dicono sulla terra, al suo solito…che palle, parta col messaggio, solo audio e testo mi raccomando, così stimoliamo la loro curiosità sul nostro aspetto.”
“Rimarranno delusi, non siamo molto diversi da loro..”
“Vero, ma siamo molto più belli, su questo non ci piove.”
Anton pensava che il suo superiore, peccasse e molto di presunzione, ma di solito quello che faceva finiva per funzionare, sperava che anche stavolta, andasse tutto in porto, ma non poteva non sentirsi sulle spine, da quando aveva accettato quell’incarico con Cassio, aveva avuto ben pochi momenti di serenità.
“Trasmettiamo in questo momento Signore..”
Tutte le radio, tutte le tv, del mondo e un sacco di portali internet trasmisero il messaggio, che in automatico interrompeva qualsiasi altra trasmissione in corso. Il messaggio veniva inviato e ripetuto in tutte le lingue del mondo e andò avanti per diversi giorni.
“Popolo della Terra, chi vi parla è il comandante in capo dell’astronave AL17 proveniente dalla Costellazione di Aldebaran, il mio nome è Cassio, tranquillizzatevi, non abbiamo intenzioni bellicose, anzi siamo venuti per darvi una mano, il vostro pianeta non è che stia proprio benissimo, vi serve aiuto e noi siamo qui per darvelo. Chiedo di incontrare una delegazione di tutti i rappresentanti dei popoli della terra, qui in questa meravigliosa ed eterna città, ci siamo collegati alla vostra rete di computer e adeguati ai vostri protocolli comunicativi, basta che digitate: www.wcnet.com  e lasciate un messaggio..”
“Signore….non vi sembra di esagerare, Wcnet è un prodotto per disincrostare i water closet, è irrispettoso…”
“Water closet?”
“Dove depositano le loro.. ehm feci signore..”
“Ah il cesso, un po’ di ironia non guasta mai…”
“Signore il momento per loro è storico, un po’ di rispetto, poi mi spiega perché delle varie lingue che impara ha questa propensione per lo scurrile e le parolacce?”
“Anton, non sia bacchettone, la parte più divertente delle lingue sono proprio le parolacce, e poi siccome come popolo ragionano col culo, mi sembrava adeguato.”
“Signore mi sono permesso di inviare le nostre scuse alla società che produce il disincrostante, gli abbiamo oscurato il sito, mi sembrava doveroso..”
“Quanta solerzia, è tutta pubblicità gratuita per loro e i loro prodotti strainquinanti, tra l’altro una di quelle cose che andranno modificate.”
Nel frattempo le azioni della società che produceva il disincrostante volarono alle stelle..

(Continua alla prossima puntata..)

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